Il giornalista-scrittore sarà sepolto nel Famedio dei benemeriti
Dal Messaggero Veneto del 05/03/2003
Renzo Valente riposerà nel Famedio dei cittadini illustri, nell’ala occidentale del cimitero monumentale, accanto a Tiziano Tessitori, Chino Ermacora, Loris Fortuna, Marcello D’Olivo, Luigi Garzoni e altri udinesi che hanno onorato la città e il Friuli. Dopo un anno di attesa, dovuta all’ordinaria burocrazia, la domanda presentata al Comune dall’avvocato Piero Zanfagnini è stata accolta. Proprio in tempo per l’anniversario della scomparsa di Valente, avvenuta il 6 marzo 2002. La traslazione della salma dell’ultimo, inimitabile cantore della vecchia Udine, che era stata provvisoriamente tumulata nel campo DD adiacente l’ingresso nord, avverrà in forma privata domani, mercoledì, alle 14.30, alla vigilia della manifestazione commemorativa prevista per giovedì 6 alle 18 in sala Aiace.
La proposta di riservare a Valente il sacello dei benemeriti era stata formulata fin dal giorno dei funerali dallo stesso avvocato Zanfagnini, già sindaco di Udine, che al giornalista-scrittore era legato da antichi rapporti di amicizia. E aveva subito trovato numerose adesioni. Renzo Valente è stato, infatti, non solo il cantore della città, ma anche il custode delle sue memorie, nonché l’ultimo interprete e difensore di quel dialetto veneto-udinese che ormai quasi non si parla più.
L’incontro del 6 marzo in sala Aiace, proposto dal Comune (Assessorato alla cultura e Biblioteca Joppi) e dall’Università, si propone di rendere omaggio a Valente e alla sua opera di cronista e testimone del Novecento udinese. Lo farà, autorevolmente, il professor Gianfranco D’Aronco, dopo gli interventi di Francesca Tamburlini, ideatrice dell’iniziativa, dell’assessore Liliana Cargnelutti e del direttore della Joppi, Romano Vecchiet. E, per dimostrare come il suo messaggio sia ancora attuale, sarà proiettato un breve cortometraggio, “Ricordi di una piazza”, dedicato a piazza San Giacomo, realizzato da quattro studentesse dell’Università di Udine (Angela Bertolutti, Gabriella Camisa, Gemma Pagotto e Simona Picco) coordinate dal professor Marco Rossitti. II gruppo e riuscito a coinvolgere Valente (notoriamente schivo in occasioni del genere), che ha fatto da io narrante. Le riprese, eseguite nell’estate 2001, pochi mesi prima della banale caduta che ha portato Renzo al luttuoso epilogo, mostrano la piazza com’è oggi – più salotto che mercato – e si alternano a vecchie foto di Tino, Pignat e Brisighelli in cui San Giacomo appariva brulicante di vita e di bancarelle.
La Udine di una volta, studiata dai giovani di adesso. Un bell’esempio di continuità. Ed è significativo che il trait d’union sia proprio Renzo.
“Auguro agli udinesi – dice l’autore di Udine 16 millimetri, in chiusura del filmato – di voler bene a piazza San Giacomo come gliene ho voluto io. Questo è il mio testamento: firmato Renzo Valente”.
di Mario Blasoni